Auto blu Asl, l'ex dg Varrassi condannato a 3 anni e due mesi

TERAMO – I giudici del tribunale di Teramo presieduto da Giovanni Spinosa hanno condannato a tre anni e due mesi di reclusione l’ex direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, e un anno il suo ex autista Giovanni Lanci per l’utilizzo improprio dell’auto di servizio dell’azienda sanitaria teramana. E’ la parte più corposa della sentenza del processo cosiddetto madre, che ricomprendeva anche il giudizio sul caso Robimarga, l’urologo al quale fu assegnato l’incarico di responsabile del laboratorio di endoscopia a Giulianova, che coinvolgeva anche gli ex direttori sanitario, Camillo Antelli, e amministrativo, Lucio Ambrosj, oltre alla commissione disciplinare: i primi due sono stati condannati a 4 mesi per abuso d’ufficio, i componenti della seconda (Maurizio Di Giosia, Vittorio Scuteri, Corrado Foglia e Gabriella Palmeri,) sono stati invece assolti perchè il fatto non costituisce reato. Erano dunque 8 gli imputati e tra questi il più importante l’ex massimo responsabile dell’azienda sanitaria, il docente aquilano protagonista a Teramo negli anni della guida della Asl di non solo questa vicissitudine giudiziaria. Nei confronti di Varrassi i giudici hanno accolto, almeno nel concetto giuridico, la richiesta del pubblico ministero Davide Rosati, che ha parlato fin dall’inizio – a costo anche di una difesa dinanzi al tribunale del riesame dell’imputazione di peculato appropriativo piuttosto che d’suo, e che nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna a 3 anni e novem mesi. Varrassi – che aveva anche risarcito la Regione – utilizzava l’auto blu al di fuori del servizio per usi personali, così come era capitato anche all’autista che oltre questo doveva rispondere della truffa di aver chiesto anche i rimborsi delle spese. Nell’altro procedimento, quello che riguarda il caso dell’ex assessore comunale e urologo Corrado Robimarga, i giudici hanno ritenuto di condannare i soli direttori, a cominciare da Varrassi, con una manciata di mesi di condanna per aver dapprima individuato i criteri di selezione per l’affidamento dell’incarico al medico coinvolto nel procedimento giudiziario e poi per averlo nominato a responsabile del laboratorio del nosocomio giuliese, assolvendo tutti i compenenti della commissione disciplinare, accusati di aver indebitamente sospeso la procedura disciplinare scaturita dall’allora sospensione del medico disposta dal gip. Questa mattina, nel corso delle repliche, era tornato lo stesso pubblico ministero Davide Rosati, che aveva chiesto ed ottenuto di "acquisire agli atti la documentazione con cui la Procura generale presso la Corte dei Conti contesta a Robimarga", in relazione al procedimento per il quale è stato condannato in Corte d’appello ad un anno e otto mesi per truffa e falso, "un danno patrimoniale di 20 mila euro ed un danno di immagine di altrettanti 20 mila euro" a fronte dei 4 mila rimborsati all’epoca alla Asl dell’urologo. I giudici hanno concesso la sospensione della pena per Lanci, Antelli e Ambrosj e disposto per Varrassi l’interdizione dai pubblici uffici per 2 anni e 2 mesi.